Guido Boselli, nacque a Roma il 18 Febbraio 1887 da antica famiglia patrizia, nipote di Paolo Boselli (1838-1932) personalità politica ed economica più volte Ministro del Regno e Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1915-1917 e insignito del Collare dell’Annunziata.
Guido, dopo aver frequentato l’Accademia Militare di Torino, esce Sottotenente d’Artiglieria nel 1908.
Partecipa alla campagna di Libia nel 1911-1912 e successivamente come Capitano alla I Guerra Mondiale combattendo sul Carso, sul Piave e sul Podgora, ricevendo una medaglia di bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:

A disposizione di una Divisione in varie azioni offensive, da un osservatorio scoperto, nelle prime linee e sotto l’intenso bombardamento nemico, dava precise ed utili informazioni sull’avversario e sull’andamento della lotta. Conquistate le posizioni, con sereno sprezzo del pericolo e sotto il persistente fuoco, eseguiva ricognizioni nelle linee avanzate, dando esatto conto delle situazioni. Podkocita, 18-24 agosto 1917
Promosso Maggiore nel 1918 e decorato della Stella Coloniale e della Croce dei Santi Maurizio e Lazzaro. Promosso Tenente Colonnello nel marzo 1926 e, un anno dopo, nominato Capo di Stato Maggiore del Comando del R. Corpo Truppe Coloniali di Eritrea.

Accompagnò il Duca degli Abruzzi in un’esplorazione in Africa (Ruwenzori, 1927-1928).
Insegnò alla Scuola di Guerra (Torino, 1928-1934) e nello stesso periodo fu insegnante e maestro di vita del Principe Ereditario Umberto.

Nel 1935, promosso Colonnello, ebbe il comando del XIV Reggimento di Artiglieria a Bari e, nel 1937, della Scuola Allievi Ufficiali di Bra (Cuneo)

Nel 1938 è trasferito a Firenze come vice-direttore dell’Istituto Geografico Militare, dove nel 1939 venne promosso Generale di Brigata e successivamente trasferito a Cremona (1940) come Comandante dell’Artiglieria del Corpo d’Armata Autotrasportabile.

A partire dall’11 giugno 1940 partecipò alle operazioni sul fronte francese al comando della Divisione Cuneo. Nell’agosto è nominato Capo Delegazione della Commissione di Armistizio con la Francia in Algeri dove nel gennaio 1941 subisce un attentato da parte di un gruppo di nazionalisti francesi dal quale esce gravemente ferito.

Fra il 1941 e il 1942 partecipò alle operazioni in Albania per “incarichi speciali” e lì venne promosso Generale di Divisione.

Nel dicembre del 1942, rinunciando al periodo di avvicendamento in Patria, raggiunse sul Don la Divisione Pasubio della quale assunse il comando meritando, per la sua capace azione, il primo Ordine Militare di Savoia con la seguente motivazione:

Comandante di Divisione, durante l’aspra battaglia invernale del Don, ributtava per dieci giorni, con le sue unità votate al sacrificio, reiterati poderosi attacchi del nemico. Ricevuto l’ordine di ripiegamento, guidava i resti della sua grande Unità in aspri combattimenti contro forze corazzate e motorizzate avversarie e riusciva a rompere l’accerchiamento per ridare alla Patria tutto quello che rimaneva della sua gloriosa divisione. Fronte Russo, 4 dicembre 1942-31 gennaio 1943“.

Dall’aprile 1943 è in Africa settentrionale, al seguito del Generale Messe, al comando della Divisione Bersaglieri d’Africa, ricevendo, per il suo brillante comportamento, il secondo Ordine Militare di Savoia:

“Comandante di Divisione, attingendo alle sue inesauribili forze morali alimentava nei suoi gregari, già provati da duri eventi bellici, volontà di lotta e spirito combattivo. In aspri combattimenti su di una linea improvvisata, si imponeva valorosamente ad un nemico superiore di forze e di mezzi e prolungava la resistenza fino al totale esaurimento di ogni possibilità guadagnando per le truppe ai suoi ordini il rispetto dell’avversario. Enfidaville Aprile-Maggio 1943”.

Rientrato in Patria costituì il comando del Corpo d’Armata in Sardegna e successivamente quello di Bari (1944-1945).

AI cambiamento istituzionale obbedendo alla sua profonda coerenza, lasciò il servizio attivo, dedicandosi all’insegnamento della Geopolitica alla Scuola di Guerra Aerea a Firenze.

Nel 1966 chiuse la sua giornata terrena interamente dedicata all’Esercito e alla Patria.

Artigliere di valore, brillante ufficiale di Stato Maggiore, maestro, Guido Boselli è stato un grande comandante per capacità, valore, umanità.